All’inizio è sempre una luna di miele, va tutto alla grande, lui ti ascolta, ti accontenta in tutte le tue esigenze e si fa sentire poco e niente sul bilancio familiare.
Dopo un po’ inizi a vederne i difetti, a paragonarlo agli altri come lui là fuori, perché magari è presente come prima, ma a te non basta più. E poi diventa sempre più esigente e ti chiede sempre più soldi. Vuoi lasciarlo, ma è complicato, ma d’altro canto non puoi continuare così.
Ma questo lo sai già, se hai affrontato un cambio gestore di luce, gas, internet o qualunque utenza domestica.
Attenzione: a seguito della pubblicazione di questo articolo abbiamo ricevuto alcune rimostranze di persone che pensavano parlassimo di relazioni sentimentali, quindi ci teniamo a chiarire: no, parliamo proprio di fornitori di utenze domestiche, ma mandiamo un abbraccio forte a chiunque soffra per amore.
Se invece è la prima volta, ti spieghiamo perché conviene farlo e viceversa, perché a volte è meglio stare con chi ti trovi bene. Cominciamo da quest’ultimo caso.
Diciamoci la verità, non cambiare è più facile
Alla fine sei nella tua comfort zone, hai una bolletta che ti arriva ogni mese o bimestre, sai più o meno quello che paghi e magari il tuo fornitore è uno di quelli grossi che sta sul mercato da decenni e che rappresenta in sé e per sé lo status quo. Sai, tipo Enel, Telecom, ecc.
E soprattutto non devi fare niente: zero sbatti, zero chiamate col supporto clienti, niente di niente.
A questo punto ti aspetteresti che capovolga questo punto di vista per dirti che invece bisogna cambiare gestore.
Invece no, se ti trovi bene col tuo gestore non hai motivo per cambiare. Noi, per esempio, non forziamo mai nessuno a cambiare gestore.
Attenzione ai costi nascosti
Non è tutto oro quel che luccica, si dice. E anche questo è vero: spesso le migliori offerte sul mercato, o supposte tali, nascondono insidie degne di un castello stregato in un episodio di Scooby Doo.
Tra clausole, asterischi spiegati in piccolo in fondo alla pagina, parole in burocratese e tutto il resto si rischia di cadere in trappoloni fatti di costi aggiuntivi, servizi obbligatori da acquistare, accise non dichiarate e aumenti di tariffa che sembrano improvvisi, ma che in realtà erano scritti sul contratto. Erano scritti benissimo. In grigio chiaro. In fondo alla pagina. Ben visibili con una lente d’ingrandimento. Se ne hai una.
Quando si cambia fornitore questo rischio c’è, ma per fortuna il trend sta cambiando e negli ultimi anni sono emersi sul mercato diverse aziende, soprattutto nel settore energetico, che hanno fatto della chiarezza e dell’assenza di clausole nascoste il proprio fiore all’occhiello.
Affidarsi a questi gestori è sicuramente fonte di tranquillità e se poi c’è anche il risparmio allora l’affare è fatto.
Ti capiterà di ricevere controproposte interessanti
Tra l’altro non è detto che se decidi di cambiare gestore poi lo cambi davvero. A volte basta solo far presente al tuo operatore attuale che stai per passare sotto l’ala di un concorrente per scatenare un meccanismo interessante: il tuo vecchio gestore vorrà mantenere la tua fornitura attiva a tutti i costi e molto probabilmente ti farà una controproposta ancor più vantaggiosa del concorrente.
Allora tu avviserai quest’ultimo che non vuoi più cambiare e spesso ci sarà un’altra controproposta e così via. Certo, dovrai rispondere a tante chiamate, ma ti toglierai più di qualche soddisfazione e nel mentre ti terrai più di qualche soldo in tasca.
Le tariffe aumentano, ma se c’è concorrenza c’è anche risparmio
Ormai siamo abituati al fatto che ogni anno i prezzi delle forniture salgano inesorabilmente. Tuttavia, questo offre alle aziende un ottimo strumento di marketing: congelare il prezzo per un certo periodo di tempo, garantendo così immunità dagli aumenti.
Quando un fornitore offre una condizione del genere si può solo accettare e cambiare il più in fretta possibile. E soprattutto, osservare il mercato, che si adeguerà di conseguenza.
E le penali di cancellazione? E i costi di attivazione?
Ormai quasi tutti gli operatori del settore offrono l’attivazione gratuita, soprattutto quelli di telefonia e internet.
Per quanto riguarda eventuali penali per la rescissione anticipata del contratto, queste sono state dichiarate illegittime dalla Legge Bersani nel 2007 e quindi non possono più essere riscosse.
Ovviamente le compagnie hanno trovato altri modi per includerle, come per esempio la clausola di rimborso delle promozioni. In pratica se comunichi la disdetta prima del tempo devi restituire tutti gli sconti ottenuti.
Questa clausola, tuttavia, deve essere accettata separatamente e in maniera esplicita attraverso la firma del contratto o al telefono in una telefonata registrata. E queste due condizioni avvengono molto raramente, perché i gestori si limitano a inviare il contratto in pdf senza richiederlo indietro firmato e al telefono gli operatori parlano semplicemente di “costi” per rendere il tutto più semplice, invalidando la clausola.
Cambio gestore sì, ma nel modo giusto
Noi abbiamo la nostra idea di cambio gestore.
Innanzitutto, deve esserci un risparmio reale: se hai già la migliore offerta sul mercato, un vero Parsimoni ti consiglia di non cambiare e restare come sei.
Inoltre, ti facciamo contattare solo da operatori che hanno aderito alle nostre Regole della Casa. Quindi puoi aspettarti chiarezza, niente costi nascosti, niente chiamate da call center in continuazione e agli orari più improbabili tipo mentre stai accompagnando i bambini a scuola o mentre guardi la Champions League alla TV.
Siamo una famiglia perbene, ecco.
A proposito, ti va di entrare in Casa Parsimoni?